CITAZIONE (SANdMAN84 AdS @ 23/2/2012, 23:06)
Chi pesca con esche naturali e ci sa fare, sia per quantità che per dimensioni, darà sempre le piste a qualsiasi spinner del creato...
Fortunatamente, la maggior parte della gente va al fiume per annegare il verme
Da quando faccio C&R, circa 6 anni, ho smesso di pescare al tocco. Ma paragoni non ce ne stanno, nonostante di pesce ne prendo parecchio...
E' vero ma forse solo in certe condizioni meteo.
Anche io ho pescato molto al tocco e una volta l'anno, come tradizione ancestrale, rispolvero la teleregolabile e... impazzisco con nylon, legature ami, finali...
Come fosse un rito; da quel mondo provengo e in qualche modo mi piace mantenere un ultimo legame simbolico.
Ci sarebbero da dire diverse cose.
In certe condizioni meteo, ovviamente perturbate, un buon manico al tocco è in grado di fare mattanze, certo.
Ma in condizioni meteo meno favorevoli credo che un pescatore con esche naturali abbia addirittura meno chanche rispetto a un bravo spinner; cioè, un tocchista (o passatista), se bravo, può sfruttare al meglio le classiche ore in cui le trote sono "fuori" in attività (es. alba, tramonto), però le sue possibilità si riducono fortemente nel resto della giornata, quando il pesce è "coperto" in tana. Ecco, un bravo spinner può dire la sua anche in quelle ore, poiché può contare su un aspetto decisivo nell'attacco del pesce: l'aggressività, sia innata che potenziata dalla territorialità. Insomma, sintetizzando brutalmente: con le esche naturali è il pesce che "decide", poichè il meccanismo stimolo-risposta si basa sul bisogno primario del nutrimento (fame); a spinning il meccanismo stimolo-risposta si basa sull'aggressività, la quale è una caratteristica dei predatori "attiva" (almeno in parte) anche al di fuori delle ore-pasti
Aggiungo che, in merito alle catture-trofeo, la conoscenza è fattore decisivo. Conoscenza come sapere:
sapere, per via diretta o indiretta, che in quel tale curvone, in quel bucone, sotto quel ponte, a ridosso di quella massicciata, ecc. c'è il pezzo da novanta; sapere inoltre quando andare (orari, condizioni meteo).
Infine, l'altro fattore decisivo è la
possibilità di andare quando le possibilità di cattura aumentano vertiginosamente.
Non è un caso se le grandi catture sono spessissimo affare di valligiani o gente comunque "del posto".
Essere "del posto" garantisce la combinazione dei due fattori precedenti:
sapere dove si trova il pesce di taglia (e sapere quando andare),
poter andare al momento giusto.
Posto giusto e momento giusto, combinazione perfetta. Pensateci un attimo, chi meglio di un "locale" è in grado di soddisfarla?
Non a caso la tradizione italiana è piena di storie di pesca legate a figure di paese mitiche: il figlio del tabaccaio, il farmacista, il maresciallo...
Tutta gente che al primo brontolio di temporale già si trovava in "quel" preciso posto, anche a costo di chiudere un negozietto e mettere il cartello "torno subito".
Provate a farlo voi, se vivete minimo a 50 km da "quel" posto e magari state al lavoro: "Scusi, capo, esco di corsa, sta per piovere, devo andare a pesca, la presentazione la finisco domani!"
Cioè, non che in passato non mi sia inventato cose simili, però, insomma, c'è una bella differenza tra le follie che pure ho fatto e il vivere sul posto...