Psycotrota |
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| Ok, tutti si dopano o imbrogliano per vincere. Non c'è un solo sport professionistico(ma non solo!) nel quale tutto non sia alterato da un fattore non dipendente dall'individuo. Questoperò è stato ed è troppo. In tempi non sospetti, un suo ex compagno di squadra lo accusò di essere dopato, precisando che tutto il sitema professionistico del ciclismo, si basava su pratiche medico dopanti piuttosto diffuse. Il risultato fu che questo povero ciclista iatliano, a sua volta già squalificato per doping, una volta scontata la squalifica, fu martoriato in ogni sua gara, non potè mai più partecipare ad una gara senza essere considerato un traditore e per questo punito da tutto il "gruppo" dei ciclisti. Ora dopo sette anni consecutivi da dominatore del Tour de France, Lance Armstrong, messo alle strette dall'ente antidoping americano(non quello internazionale che è intervenuto all'inizio per proteggere il Re del Tour), è stato costretto, dopo un ablanda presa di posizione della WADA, ad ammettere la truffa sportiva. Mi chiedo io, che bisogno aveva? Un ragazzo che a 25 anni sconfigge il cancro, ha una moglie meravigliosa,dei bimbi sani, soldi sufficienti per mantenersi e non avere ansie economiche, fama, successo, vittorie.... ma secondo voi il doping non agisce anche sulla psiche di questi poveri cadaveri ambulanti? Secondo me provoca dipendenza non stò scherzando, almeno dipendenza psicologica sicuro. Non sono neanche deluso, ho sempre sostenuto che fosse dopato, ma che fosse seguito da medici eccezionali e protetto da ispettori consenzienti. Però così è veramente troppo, sette anni di brogli sportivi ed amministrativi è il segnale chiaro che tutti avevano interesse a far sì che ciò accadesse. http://www.gazzetta.it/Ciclismo/14-01-2013...826549377.shtml
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