SPINNING ALLA TROTA

Nei posti della memoria

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view post Posted on 10/4/2017, 21:39
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Einmal ist Keinmal...

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Sognare non costa nulla. E fa bene al cuore.

Ricordo la prima volta che arrivai su quella buca: avevo non più di dieci anni, ed ero con mio padre. Il corso del fiume era spezzato da una grossa briglia, alta più di quanto io non lo fossi allora; l'acqua schiumava e turbinava sotto la cascata, raggiungendo una profondità notevole per quel fiume (forse un paio di metri). Era d'estate, si andava a cavedani con la bolognese. Io, ragazzino, già sognavo di tornare lì a trote.
Passò qualche anno, ed iniziai ad andare lì da solo. A spinning. Spinnig, oddio: sarebbe meglio dire "a cucchiaino", visto che all'epoca adoperavo in pratica solamente Mepps del due e qualche raro Martin. I forum non esistevano, internet era roba da ingegneri informatici. Ma leggevo sulle riviste della tecnica, degli approcci, delle catture... E sapevo che lì, nel buio del fondo della buca, sotto la cascata, tra i mulinelli e la schiuma, doveva abitare un essere maestoso.

Gli anni si fanno decenni, e la memoria diviene nostalgia. Frequento ancora quei posti, a me così cari. Spesso, in verità. Alle improvvisate battute in cerca di bottino, sono seguite pescate "catartiche", alla ricerca più di se stesso che del pesce della vita. Ma, sebbene sia tutt'altro che vecchio, un minimo di saggezza negli anni l'ho acquisita. Ed ho imparato che spesso, quando non ci si ricorda bene di chi siamo, le nostre passioni, loro sì, lo ricordano bene.

La briglia è sempre lì, con la sua grossa buca e la sua cascata, coi suoi turbini e le sue correnti. Con l'odore dei fiori di aprile, dell'erba, del fiume. Qualcosa è cambiato, rispetto allo scorso anno. Ma qualcosa cambia sempre; i fiumi sono come gli uomini: vivono, soffrono, si concedono e si negano. E, soprattutto, evolvono. E noi li ritroviamo, come loro ci ritrovano: uguali e diversi, ma sempre pronti a regalarci emozioni.
Sulla destra, un grosso albero caduto si è spostato. Lì l'acqua è più fonda, ma anche più tumultuosa. Come sempre, ripenso alle mille volte che sono arrivato in quel punto, ed ai mille mutamenti. Ogni anno, un approccio diverso. Ogni anno, una sfida nuova. Fa caldo, ma il sole è velato da nubi che promettono pioggia. Mi dico che è un buon momento, come altre mille volte. Ma che dico mille: migliaia. Migliaia di lanci. Milioni di battiti. Milioni di respiri trattenuti a stento, mentre l'esca tocca l'acqua ed inizia il rituale. Siamo io, la memoria ed il fiume.
Il minnow piomba a ridosso del punto in cui l'acqua è più arrabbiata, lì dove bisogna stare attenti a non lasciare la lenza molle neppure per un istante, se non si vuole che l'impeto della corrente lo strappi dalla zona migliore. Nella mente, disegno la traiettoria che dovrà seguire: un'ampia curva che lo conduca, una jerkata dopo l'altra, a lambire l'albero semi-sommerso. Al culmine della parabola, il mio polso reagisce d'istinto e ferra. Sono attimi, lo sapete: non vi è certezza, né maniera di descrivere quegli istanti. Ma la memoria del nostro corpo, forgiata da milioni di lanci, sopperisce alla momentanea trance del momento.

La canna curva come ha curvato il minnow, ma con una piega opposta. Seguono lunghissimi secondi di incertezza... Sarà tronco, sarà incaglio? Ma la memoria lo sa: troppe volte sei rimasto fregato per l'esitazione di un millisecondo. E la memoria ti ricorda di quando avevi non più di dieci anni, e sognavi di quell'essere maestoso. Il braccio è sicuro, il cuore in tumulto. E rincari la dose.
Qualcosa si muove, nel buio del fondo della buca. Qualcosa che non vuole spostarsi dal punto in cui il minnow ha toccato l'apice della curva. Poi, d'improvviso, punta verso sinistra, provando ad infilarsi sotto un groviglio di rami caduti, al centro della cascata. La frizione canta, ma tu interrompi la sua performance bloccando la bobina con la mano. All'altro lato della lenza, quel qualcosa che ancora non vedi decide di provare a riguadagnare il fondo della buca. Gli lasci un po' di corda. Non vuoi rischiare che si slami. Poi ricominci a forzare. E infine lo vedi.

Avevi nemmeno dieci anni, e sognavi di un pesce così, da prendere in quel posto.

Ragazzino, oggi l'hai preso.




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Psycotrota
view post Posted on 10/4/2017, 23:41




Bellissimo post. Trota a dir poco magnifica e sudata. Bravissimo.
 
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view post Posted on 12/4/2017, 16:17
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spinner incallito

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Bellissima!
 
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view post Posted on 12/4/2017, 16:53
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Cristià!!.....lo sì pigliatu sta voda un reazzittu!! :D :D :wub: :woot:
 
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view post Posted on 12/4/2017, 17:56

Jerko l'impossibile

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bellissima trotona Cristià!! in posti del genere assume un significato ancora più profondo!!
 
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Tom.
view post Posted on 13/4/2017, 11:02




E poi c'è chi dice che gli studi classici non servono a niente... :D
Bella la trota, ma più bello il racconto!
 
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5 replies since 10/4/2017, 21:39   129 views
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